È sempre bello scoprire nuovi musicisti, e devo per questo dire grazie a Gerlando Gatto il quale, nell’ambito della rassegna Parole e musica, una versione estiva della sua guida all’ascolto da lui curata alla Casa del Jazz, cerca sempre di farci conoscere nuove e interessanti realtà musicali.
Quella dell’altra sera arriva da Bari: si tratta di Nico Catacchio, contrabbassista e compositore, accompagnato da Nico Morelli (pianoforte) e Michele Salgarello (batteria). Una ennesima incarnazione del trio, che pure dà un suo utile e vivo contributo. Viene presentato il loro disco The Second Apple, uscito per l’etichetta Four, contenente brani originali a firma di Catacchio.
La serata è, come sempre, animata dalla piacevole conduzione di Gerlando Gatto, il quale in apertura sintetizza la storia del contrabbasso con l’aiuto di esempi suonati dal vivo da Nico Catacchio stesso. Dopodiché si passa all’esecuzione di Revolving, uno dei brani del cd.
Il trio dimostra una grande vis musical-comunicativa, fatta di sostanza, modernità e tradizione. Un mix ben riuscito, che emana a partire dal contrabbassismo senza fronzoli di Catacchio, il quale non cerca virtuosismi o effetti speciali ma va dritto al sodo, in questo ben coadiuvato dal pianista Nico Morelli che suona con grande swing. Altri brani del disco eseguiti sono The Second Apple, Esiàn, Qui. In tutti si avverte una buona vena compositiva, che rivela influenze classiche, cameristiche e di musica da film.
Tre gli standard, eseguiti come vuole la tradizione di queste serate di guida all’ascolto: The Way You Look Tonight (Jerome Kern), Ballad Of The Sad Young Man (Tommy Wolf) e Almost Like Being In Love (Frederick Loewe), il cui tema è stato suonato su un pedale nella parte A e su un tempo swing nella parte B. Bello l’interplay tra i musicisti, interessante la tessitura armonica impartita ai brani, sia a quelli originali che agli standard suddetti.
Una serata colorata, emozionante, piena di swing, con un trio che rimane comunque sempre in qualche misura legato alla terra e alla danza, senza per questo rinunciare allo sguardo sull’orizzonte. Un trio che andrò di nuovo a sentire appena capiterà l’occasione.
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