Jazzit Fest 2013

La Vanni Editore srl, casa editrice delle riviste JAZZIT e IL TURISMO CULTURALE, conferma il suo spirito pionieristico organizzando dal 5 all’8 settembre 2013 il JAZZIT FEST: una quattro giorni di musica, mostre d’arte e di fotografia, stand, workshop, conferenze, seminari e proiezioni di film che invaderanno le vie, le piazze, gli antichi chiostri e le dimore storiche di Collescipoli, borgo medievale in provincia di Terni dove insiste la redazione di Jazzit, accogliendo il pubblico in una vera e propria “Cittadella del Jazz”. Il tutto senza alcun tipo di contributo pubblico e a ingresso ad offerta per gli appassionati.

Con ventisei concerti al giorno, conferenze, corsi, mostre d’arte e cineforum, il Festival sarà una vera e propria festa del jazz italiano, un evento nato da Jazzit per dar vita a un appuntamento tra musicisti, operatori del settore e appassionati di musica jazz attraverso una direzione artistica open source: sono stati i musicisti ad accogliere l’invito di Luciano Vanni, direttore ed editore di Jazzit, e a dare la propria disponibilità per suonare a titolo gratuito al JAZZIT FEST. E così il programma ospita quattrocentocinquanta artisti provenienti da collocazioni stilistiche eterogenee e percorsi professionali differenti, che presenteranno i loro progetti originali, anche in prima nazionale, nell’ambito di questa manifestazione.

A rendere ancora più prezioso e innovativo l’evento, all’interno del Festival si terrà il Meeting del Jazz italiano: expo degli operatori del settore – etichette discografiche, festival, jazz club, scuole di musica, associazioni, promoter, agenzie di booking e management – che comprenderà anche conferenze e riunioni a porte aperte della redazione di JAZZIT.

Il JAZZIT FEST si presenta alla prima edizione come l’evento più rivoluzionario dell’estate italiana, in quanto organizzato da una testata giornalistica specializzata senza il ricorso a finanziamenti pubblici con la formula Without Recourse To Public Funds. Rispetto al consueto iter per il fund raising pubblico, il JAZZIT FEST sarà prodotto attraverso un’idea nuova di collaborazione tra soggetti privati, comunità, istituzioni e spettatori: la Vanni Editore Srl gestirà l’evento assumendosi in toto il rischio d’impresa, la comunità di Collescipoli parteciperà attivamente (tramite la Pro Loco) e le istituzioni comunali sosterranno l’evento senza oneri attraverso la messa a disposizione di strutture e servizi di utilità sociale.
Anche il pubblico presente, poi, farà la sua parte: sosterrà l’evento anzitutto con la propria partecipazione e, se vorrà, con una donazione spontanea; potrà comunque assistere gratuitamente ai concerti in programma decidendo liberamente se sostenerli.

Nell’arco dei quattro giorni del JAZZIT FEST saranno organizzate conferenze, clinics, workshop (improvvisazione – arrangiamento – composizione – musica d’insieme – laboratorio di ear training – laboratorio di musica per bambini) e anche in questa circostanza sarà possibile frequentare ciascun evento a titolo gratuito. Il piccolo borgo medievale umbro di Collescipoli, in provincia di Terni, sarà un paese interamente coinvolto: l’intera comunità offrirà un servizio di accoglienza, sicurezza, ospitalità e ordine pubblico, e grazie alla Pro Loco di Collescipoli sarà aperta la taverna del paese e più punti ristoro così da offrire, dalla mattina alla sera, servizi di ristorazione per colazione, pranzo, cena e degustazioni di prodotti tipici.

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Serata cosmica

Cosmic Band rende bene l’idea, ma nulla la rende meglio dell’ascoltarli dal vivo. Mercoledi scorso, alla Casa del Jazz, ho assistito forse al concerto più elettrizzante di tutto il Festival 2013. Dieci elementi: Gianluca Petrella (direzione, trombone), Beppe Scardino (sax baritono), Francesco Bigoni (sax tenore), Mirco Rubegni (tromba), Giovanni Guidi (pianoforte), Gabrio Baldacci (chitarra), Alfonso Santimone (Fender Rhodes electric piano, synth, laptop), Francesco Ponticelli (basso elettrico), Federico Scettri (batteria), Simone Padovani (percussioni). I riferimenti: quello più esplicito a Sun-Ra, ma anche ai Weather Report e a Frank Zappa.

Suona poco, Gianluca Petrella, preferendo dirigere il suo nutrito ensemble aggirandosi freneticamente sul palco, dando istruzioni al volo ai suoi musicisti, scandendo il tempo per l’entrata di un nuovo strumento. La sensazione è di una improvvisazione quasi continua, con momenti atonali, atmosfere sintetiche, angoli swing. La serata inizia con Santimone che armeggia coi suoi synth, raggiunto poi da Guidi al pianoforte e, infine, da tutti i fiati e la ritmica ad incalzare la platea con riff di grande effetto.

Cosa piace di questa Cosmic Band di Gianluca Petrella? Certamente la grande energia, la capacità di Petrella di dare valore e far suonare al meglio ciascuno di questi giovani e bravi musicisti, la commistione di atmosfere e mood diversi, ben amalgamati e dosati in modo da risultare sempre nuovi all’orecchio, senza mai annoiare pur risultando complessi in alcuni passaggi. Grandiose, infine, le aperture dei fiati, quando la sezione si compatta per risuonare in armonizzazioni di grande impatto, facendo vibrare le corde più recondite di ognuno di noi spettatori. Un live che non solo è live, vivo, ma che rende tutti noi un po’ più vivi.