New Talents Jazz Orchestra nel secondo appuntamento della Rassegna “Il Jazz va al Cinema”: “Le colonne sonore di Henry Mancini”

NTJOSecondo appuntamento con la New Talents Jazz Orchestra al Teatro Palladium della rassegna “Il Jazz va al Cinema” ideata e curata da Maurizio Miotti: l’incontro musicale tra jazz e cinema diretto da Mario Corvini ed in programma mercoledì 1 novembre alle ore 18, sarà dedicato alle colonne sonore di Henry Mancini.
Annoverato indubbiamente tra i più importanti compositori di colonne sonore del secolo scorso, nel corso della sua carriera 
Henry Mancini ha pubblicato più di 50 album, con oltre 300 milioni di copie vendute in tutto il mondo, e composto oltre 500 canzoni. In oltre quarant’anni di attività nel cinema, Mancini firmò le musiche di oltre cento film e vinse quattro Oscar su 18 nomination, a cui vanno aggiunti 20 Grammy e due EmmyTra le sue composizioni più note vi sono brani di successo, come “Colazione da Tiffany”, “Days of wine and roses”, “Victor Victoria” e la celebre “Pantera rosa”, eccIl 13 aprile del 2004 gli Stati Uniti hanno emesso un francobollo commemorativo in suo onore da 37 cents, dove il musicista è ritratto mentre dirige davanti ad una platea di spettatori, con la Pantera Rosa che lo indica da un angolo e, sullo sfondo, i titoli dei suoi film più famosi.

La rassegna proseguirà il 17 dicembre con “Il jazz incontra i cartoon”l’abbinamento fra la musica jazz e i cartoni animati rappresenta quasi un carattere distintivo della produzione di cartoon, in particolare quella legati alla Disney. Basta nominare titoli di film come “Gli aristogatti”, “Il libro della giungla” e i cortometraggi come “La pantera rosa” per avere un’idea di quanto sia stata felice questa collaborazione. In questo concerto gli arrangiamenti suonati dalla New Talents Jazz Orchestra e la proiezione di alcune clip tratte dai cartoon più noti, faranno ritornare tutti gli spettatori un po’ bambini.

L’ultimo concerto della rassegna, domenica 14 gennaio, è dedicato a “I compositori di Hollywood”: sin dal 1920 gli Studios di Hollywood sono stati il centro dell’industria cinematografica americana, con la produzione di film che fanno parte della storia del cinema mondiale. Numerosi sono i compositori che hanno lavorato a stretto contatto con i registi e i produttori di questi film e che sono diventati nel tempo famosi quasi quanto i film per i quali hanno scritto le colonne sonore: basta ricordare Bernard Hermann, Henry Mancini, per passare ai più recenti Alan Silvestri, John Williams, oltre alla presenza di compositori italiani come Nino Rota e Ennio Morricone. In questo concerto la New Talents Jazz Orchestra proporrà un repertorio di arrangiamenti scelti tra le più belle colonne sonore scritte da questi grandi compositori.

INFO
Teatro Palladium – Università Roma Tre http://teatropalladium.uniroma3.it/
Prezzi spettacoli: intero € 15 / ridotto € 10 / studenti € 5
Prevendite: http://bit.ly/2hdbz6q  biglietteria.palladium@uniroma3.it; tel. 327 2463456

Ufficio Stampa New Talents Jazz Orchestra: Fiorenza Gherardi De Candei
Tel.: 328.1743236 Email: fiorenzagherardi@gmail.com

Organizzazione e promozione Teatro Palladium: Music Theatre International

Ufficio stampa: Elisabetta Castiglioni +39 06 3225044 – +39 328 4112014 – info@elisabettacastiglioni.it

 

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L’Orchestra Operaia punta al paradiso


Non è facile essere musicisti in Italia. Non è facile quando si vuole portare avanti la musica, esplorare nuove frontiere. Dice Massimo Nunzi, direttore e fondatore dell’Orchestra: “L’Orchestra Operaia l’ho creata perché sia fonte di lavoro e di nuova creatività. Dopo il suo rocambolesco inizio, abbiamo sperimentato tutte le difficoltà che patiscono i progetti originali, spesso surclassati dalle “vecchieglorie” che propongono sempre lo stesso giro di musicisti. Anche perché hanno lo stesso manager che, nei Festival e Festivalini la fa da padrone. Siamo sempre riusciti a rilanciare. Stavolta lo facciamo con due concerti, uno a Castel San Pietro Romano il 10 novembre e uno a Palestrina il 24 novembre, dove abbiamo chiamato a colaborare due grandissimi compositori che hanno accettato con entusiasmo di collaborare con noi, Christopher Chris Cerrone e Tõnu Kõrvits e che rappresentano le avanguardie della nuova musica mondiale. Grazie allo sforzo di Mario Caporilli. Quello che fa l’Operaia è normale in tutto il mondo ma non in Italia, dove tutto è autoreferenziale e fermo, a parte sporadiche occasioni. Tanto non cambia nulla e noi andiamo avanti lo stesso. L’operazione è coraggiosa e rischiosa. Ci dirigerà Alessandro Molinari poiché saremo impegnati tutti a suonare. Ci saranno pezzi originali, ispirati a Pierluigi da Palestrina ed anche di Leonardo Babatunde Radicchi e Manlio Maresca. Oltre che uno mio. E comunque avanti sempre! Nella band suonerà come ospite anche Manuel Magrini, pianista eccellente che ho scoperto grazie a Silvia Alunni. E avremo la formazione originale, con Lorenzo Feliciati da Parigi e Duilio Ingrosso da Bruxelles… per l’occasione torna pure Manlio Maresca che è fuggito a Berlino… aiuto… se ne stanno andando tutti…”

In bocca al lupo Massimo Nunzi, un plauso al tuo interessante e coraggioso lavoro.

CARTE BLANCHE – Un nuovo spazio per la musica a Roma

kapi-web

Si inaugura con un progetto inedito in Italia una rassegna di esperienze musicali presso gli spazi dell’Associazione Culturale InFunzione. CARTE BLANCHE è un progetto di Paolo Soriani, che nel corso della stagione 2017/18 vedrà soprattutto progetti inediti, prime assolute, incontri tra musicisti ed altri ambiti artistici (pittura, poesia, letteratura, video-arte, fotografia), il tutto a stretto contatto con il pubblico che sarà coinvolto in presentazioni, letture, incontri prima e dopo i concerti, il tutto condito da aperitivi e sfizi culinari.

 Gülün Allulli De Raymondi trio – KAPI

Venerdì 27 Ottobre

A.C. InFunzione – Via di Pietralata 157 
h.19 prove aperte e aperitivo con gli artisti
H.21.30 concerto

KAPI PROJECT : GÜLÜN-ALLULLI-DE RAYMONDI

L’amicizia e l’affinità musicale tra Marcello Allulli, Emanuele de Raymondi e Selen Gülün, nata durante la frequentazione dei corsi al Berklee College of Music di Boston (USA), ha portato i tre musicisti a sviluppare l’interesse, nel corso degli anni, per un progetto multiculturale. Le musiche originali del trio sono la sintesi, dei viaggi, dei luoghi ed esperienze vissute dai singoli musicisti e attraverso un vero e proprio lavoro di squadra, ognuna delle composizioni ha sviluppato la propria anima più profonda. Il progetto é nato da veri e propri sketches musicali di De Raymondi, idee che, insieme al sassofono di Allulli, sono diventate composizioni con delle linee melodiche sempre più definite e campioni per costruire sample originali. Gülün ha trovato affascinante l’idea di creare musica e tessiture sonore anche separatamente dal gruppo e il suono del piano e della voce si sono adatti con naturalezza a queste composizioni. Quando si sono incontrati a Roma nel marzo 2013, i tre artisti hanno portato nuove idee, veri e propri schizzi compositivi e testi poetici, aiutando a definire i brani con le loro voci musicali Il disco KAPI ne é la testimonianza, un lavoro discografico realizzato e registrato tra Roma e Istanbul presso gli studi della Bilgi University. KAPI, che significa “Porta” in turco, é stato pubblicato nel 2016 da EvArt – Arte ed Eventi e sulle piattaforme digitali nel 2017.  https://itun.es/it/AKYdib Nel mese di marzo 2017, Allulli e Gülün si sono riuniti per #KAPIjapan, il primo tour in Giappone e si sono esibiti nei più prestigiosi club di Tokio e Chiba. In questo tour, hanno aperto la “porta” per le future collaborazioni interdisciplinari, come la musica, la pittura-video dal vivo e la poesia. Le foto e video del tour possono essere visti in http://facebook.com/gulunallullideraymondi e al #KAPIjapan hashtag su Instagram.

SELEN GÜLÜN – voce e piano
MARCELLO ALLULLI – sax
EMANUELE DE RAYMONDI – chitarra ed effetti

INGRESSO POSSESSORI TESSERA ARCI: 10€
TESSERA ARCI: 6€ (valida dal 1 Ott 2017 al 30 Sett 2018)

Per maggiori info:  320 173 0117

O visitate la pagina FB https://www.facebook.com/inFunzione/

My Favourite Strings vol. 1

cover albumLa scelta di far uscire solo in versione digitale My Favourite Strings vol. 1, il nuovo disco di Dario Deidda prodotto dalla Groove Master Edition di Gegè Telesforo,  sarà pure dettata da una strategia commerciale ma appare come una precisa dichiarazione di intenti: essere qui, nel presente della musica. Una scelta di brani particolare, con pezzi degli anni Venti del secolo scorso che convivono benissimo insieme a composizioni di John Coltrane e Lyle Mays, ma anche di Sting e Marcus Miller. Deidda è un magister del suo strumento, che suona con precisione metronomica conferendo una sorta di machine feel alla propria esecuzione, ed è con questo bagaglio che affronta i vari brani. A partire da Bye Bye Blues, brano del 1925, suonato in stile manouche (quando a quell’epoca Django Reinhardt aveva solo 15 anni). Passando per Puttin’ On The Ritz (1927), dove sul tempo scandito dal basso elettrico si innestano le improvvisazioni del contrabbasso prima e del piano poi. Da sottolineare che tutti gli strumenti sono suonati in sovraincisioni successive dallo stesso Deidda, e qui il pensiero va a Conversations With Myself di Bill Evans con la differenza che, mentre Evans registra tre volte il suo stesso strumento, Deidda oltre al basso elettrico, al basso acustico ed al contrabbasso incide anche il piano, coadiuvato da Telesforo per le percussioni e la voce. My Favourite Strings, la title track, è un condensato di Deiddologia: l’approccio matematico, con il tempo dispari in cinque quarti; l’approccio lirico, con un cantabilissimo tema; l’approccio solistico, con un assolo di basso elettrico anche esso cantabile e ritmicamente smuovente. Brano trascinante, magicamente fluente, che potrebbe diventare un nuovo classico nel futuro.

Come detto ci sono poi Coltrane, Mays, Sting, e una meravigliosa versione di Freedom Jazz Dance, brano tratto dall’omonimo album dell’Ethnic Heritage Ensemble. Il disco chiude con Run For Cover, strutturata su un groove incentrato sulle improvvisazioni vocali di Telesforo e che traghetta l’ascoltatore verso il funky più raffinato, pieno di contrappunti e scarti, con la sensazione meravigliosa di non sapere mai esattamente dove stia il beat, a dimostrare che Heisenberg aveva ragione con quel suo principio di indeterminazione.

Uscito il 14 ottobre 2017, il disco è da diversi giorni al primo posto della classifica  dei più venduti.

DARIO DEIDDA _“MY FAVOURITE STRINGS vol.1”

  1. Bye Bye Blues (Hamm-Bennett-Lown-Gray)
  2. Air Mail Special  (B.Goodman-J.R.Mundy-C.Christian)
  3. Puttin On The Ritz (I.Berlin)
  4. Moment’s Notice (J.Coltrane)
  5. Daddy’s Riff  (E.Telesforo-B.Sidran)
  6. My Favourite Strings (D.Deidda)
  7. Chorino (L.Mays)
  8. Until (Sting)
  9. Freedom Jazz Dance (E.Harris)
  10. Run For Cover (Marcus Miller) (bonus track)

 

Migrantes

Dedicato al fenomeno dell’emigrazione, Migrantes è un disco che non si può ignorare. Il Jazz di Pasquale Innarella è improntato ad una forte contaminazione di suoni, ma anche di usanze, storie, sapori, odori. E ancora, è contaminazione tra mondi e tempi lontani, come i paesani che dalle terre del Sud Italia andarono a cercar fortuna altrove e gli africani che oggi, colmi di speranza, sbarcano sulle spiagge lampedusane. Uscito per Alfa Music e prodotto da Le Rane di Testaccio il lavoro, oltre a Pasquale Innarella ai sassofoni, vede la partecipazione di Francesco Lo Cascio al vibrafono, del compianto Pino Sallusti al contrabbasso e di Roberto Altamura alla batteria.

La formula è quella collaudata del precedente disco di Innarella, ma qui il respiro si fa più ampio, universale, e dalle terre di Irpinia si vola molto più su. Prima in Oriente, con il tema, costruito sulla scala minore armonica, di Oriental Mood e poi con le alternanze di quattro e tre quarti di Yekermo Sew. In Arteteke emergono atmosfere più contemporanee con incursioni nel Free (e qui vengono fuori le origini musicali di Innarella, che si avvicinò al Jazz ascoltando Albert Ayler alla radio) e anche nel genere più propriamente atonale (e qui l’impronta di Lo Cascio appare determinante). Atmosfere che ritroviamo anche nella lunga intro di Migrantes, la title trackI go, la ballad del disco, delinea in musica la partenza di queste persone le quali, per disperazione, sono pronte a sacrificare la vita pur di arrivare da quest’altra parte del mondo.

Ogni angolo di questo lavoro emana la passione di Innarella per la musica e la sua attenzione al fenomeno della emigrazione, fenomeno che lui stesso ha vissuto sulla propria pelle come racconta nelle note di copertina. Il suo sax lancinante ben si adatta al concept del disco, magistralmente compendiato dal vibrafono di Lo Cascio che innesta note taglienti qua e là a condire il tutto. I brani sono tutti composti da Pasquale Innarella a parte il citato Yekermo Sew, di Mulatu Astatke, e Night In Town di Pino Sallusti.