Non è facile essere musicisti in Italia. Non è facile quando si vuole portare avanti la musica, esplorare nuove frontiere. Dice Massimo Nunzi, direttore e fondatore dell’Orchestra: “L’Orchestra Operaia l’ho creata perché sia fonte di lavoro e di nuova creatività. Dopo il suo rocambolesco inizio, abbiamo sperimentato tutte le difficoltà che patiscono i progetti originali, spesso surclassati dalle “vecchieglorie” che propongono sempre lo stesso giro di musicisti. Anche perché hanno lo stesso manager che, nei Festival e Festivalini la fa da padrone. Siamo sempre riusciti a rilanciare. Stavolta lo facciamo con due concerti, uno a Castel San Pietro Romano il 10 novembre e uno a Palestrina il 24 novembre, dove abbiamo chiamato a colaborare due grandissimi compositori che hanno accettato con entusiasmo di collaborare con noi, Christopher Chris Cerrone e Tõnu Kõrvits e che rappresentano le avanguardie della nuova musica mondiale. Grazie allo sforzo di Mario Caporilli. Quello che fa l’Operaia è normale in tutto il mondo ma non in Italia, dove tutto è autoreferenziale e fermo, a parte sporadiche occasioni. Tanto non cambia nulla e noi andiamo avanti lo stesso. L’operazione è coraggiosa e rischiosa. Ci dirigerà Alessandro Molinari poiché saremo impegnati tutti a suonare. Ci saranno pezzi originali, ispirati a Pierluigi da Palestrina ed anche di Leonardo Babatunde Radicchi e Manlio Maresca. Oltre che uno mio. E comunque avanti sempre! Nella band suonerà come ospite anche Manuel Magrini, pianista eccellente che ho scoperto grazie a Silvia Alunni. E avremo la formazione originale, con Lorenzo Feliciati da Parigi e Duilio Ingrosso da Bruxelles… per l’occasione torna pure Manlio Maresca che è fuggito a Berlino… aiuto… se ne stanno andando tutti…”
In bocca al lupo Massimo Nunzi, un plauso al tuo interessante e coraggioso lavoro.