Eleonora Bianchini presenta il suo quinto album “Surya” al Riverside di Roma

Giovedì 26 aprile alle ore 22 la cantante, chitarrista e compositrice Eleonora Bianchini presenta live al Riverside di Roma il suo nuovo e quinto album Surya”. Con lei sul palco, i musicisti che l’hanno accompagnata in questo nuovo lavoro discografico edito da Filibusta Records: il bassista Marco Siniscalco e il batterista Alessandro Marzi che hanno collaborato anche alla stesura degli arrangiamenti del disco, e gli special guests Enrico Zanisi (pianoforte), Franco Ventura (chitarra) e Neney Santos (percussioni).
Diplomata al Berklee College of Music di Boston e specializzata in Canto Jazz al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma, Eleonora Bianchini giunge alla composizione di questo quinto lavoro dopo i primi due dischi “Como un aguila en lo alto” e “Esperare” prodotto dall’Università di Quito, e i due album “Dos” e “In Sight” del suo duo “Dos” formato insieme al contrabbassista Enzo Pietropaoli.
Nominata nel 2016, al Jazzit Award, tra le migliori voci femminili italiane, Bianchini vanta un grande curriculum internazionale tra collaborazioni, attività concertistica e docenza musicale.
Attraverso i lunghi periodi di permanenza all’estero tra Boston, New York, Quito (Ecuador) e Channai (India), ha potuto incontrare e collaborare con grandi artisti tra cui Danilo Perez, Rosa Passos, Eva Ayllon, Oscar Stagnaro, Mark Walker, Jamey Haddad, John Pierce, Jon Hazilla, Ruswell Hoffmann, Bernardo Hernandez, Egui Castrillo, Mattew Nicholl, Alon Yavnai, Leo Blanco, Dan Moretti, Portinho, Klaus Muller, Felipe Salles, Hector Martiñon, Juancho Herrera, Aquiles Baez, Leo Traversa.
Surya” nella mitologia indiana è il Dio del Sole e, come titolo dell’album, va a rappresentare l’illuminazione, la guida spirituale interiore. Attraverso il carattere intimista delle composizioni origininali, appare evidente la spiccata vena autorale di Bianchini, unita alla ricerca di arrangiamenti raffinati con sonorità che oscillano dal rock acustico, al jazz, al pop, alla tradizione latinoamericana.
Eleonora Bianchini: 
E’ un disco in cui mi sono lasciata più andare musicalmente con l’intenzione di far arrivare in piena il sentimento che ha dato vita ad ogni brano, senza troppi filtri. E’ la continuazione di un viaggio, principalmente interiore, in cui si spalancano gli occhi e si afferrano nuove possibilità, cambiano le prospettive, si trasforma l’ispirazione.”
Oltre a raccontare un percorso di evoluzione esistenziale, il nuovo lavoro rappresenta un crocevia delle esperienze musicali raccolte durante i suoi lunghi viaggi: “Soprattutto gli anni trascorsi al Berklee College of Music di Boston e quelli in Ecuador hanno influenzato le mie composizioni musicali, per lo studio del jazz ed il “colpo di fulmine” avvenuto con i ritmi e le melodie Sudamericane: la musica afro-peruviana e criolla del Perù, la zamba e la chacarera dell’Argentina, las tonadas del Venezuela ed i pasillos ecuadoriani.”
Nelle 11 composizioni originali, il suono acustico conserva una naturalezza che rievoca autenticità e freschezza, prendendo forma in esperimenti d’incontro ed unione tra vari stili musicali, dal pop al jazz, dal latino a quello africano in quanto radice della poliritmia presente in alcuni brani del disco.
Nella tracklist spicca la traccia di apertura “Controtempo”, dall’atmosfera fresca e dinamica, già diffusa in rete con un video che ritrae Eleonora Bianchini insieme ai musicisti della band durante le giornate di incisione.
Nuvole” è un brano scritto dal chitarrista e compositore Franco Ventura, sul quale Eleonora ha voluto comporre il testo ispirato proprio all’infinita multiformità delle nuvole che simboleggia gli infiniti tentativi di riuscita, guarigione e rinascita presenti in ogni percorso di vita.
La title-track “
Surya” è stata scritta durante la permanenza in India nel 2017. Il ritmo è di “riflesso” africano, il testo ispirato ad una storia vera, vissuta contemporaneamente da molti ragazzi indiani costretti rinunciare a vivere autentiche relazioni sentimentali per seguire l’usanza, ancora molto forte in India, dei matrimoni combinati.
Everything” oscilla tra il rock acustico e il jazz, ed è stato scritto negli anni vissuti a Boston: un esperimento di musicalità e scrittura. La metrica in 5/4 crea un effetto circolare, cavalcando un’energia che si rigenera di continuo tra il suono libero della chitarra acustica e quello del basso che si libera in un solo molto ispirato.
In “
Now” risuonano le note del pianista Enrico Zanisi e volano gli archi di Marcello Sirignano; è il brano “diverso” dell’album, un 12/8 che rievoca la forma tipica della “canzone americana”.

LINK E CONTATTI
Riverside: viale Gottardo 12 Roma
Info e prenotazioni: 
06.86890760 www.riverside-rome.com
Video “Controtempo”: https://youtu.be/kh261na8OJI
Cartella stampa: http://bit.ly/SURYApresskit
iTunes: 
http://bit.ly/itunesSURYA
www.eleonorabianchini.com
Ufficio Stampa: Fiorenza Gherardi De Candei Tel. 3281743236 fiorenzagherardi@gmail.com

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Il jazz politico dell’Arcadia Trio live a Roma

Venerdì 20 aprile alle ore 20.30 alla SalaUno dell’Associazione ESCHILO di Roma (via dei Carpazi 14, zona EUR Laurentina, http://www.associazionemusicaleeschilo.org) si terrà il primo live nella Capitale per l’Arcadia Trio, il nuovo progetto guidato da Leonardo Radicchi, talentuoso musicista di origine umbra, musicalmente eclettico, uno dei più attivi e apprezzati a livello nazionale. Dal suo Diploma al Berklee College of Music di Boston, di cui è stato Student Ambassador con la sua band Creative Music Front, Leonardo si è evoluto in una ricerca musicale parallela alla crescita della sua consapevolezza come individuo nella società civile. Le sue scelte musicali e le sue attività in ambito sociale hanno contribuito a conferire un significato politico alle sue composizioni. Là dove per politica non si intende uno schieramento partitico quanto piuttosto una maturata consapevolezza dell’ingiustizia sociale e delle contraddizioni da cui essa derivano: “La musica ha il dovere di contribuire, anche se in minima parte, alla massa critica che ci permette ogni giorno di essere umani. Il mondo è un posto complesso, ci serve una musica in grado di raccontarlo.”

Leonardo Radicchi lo ha dimostrato con l’album del 2013 intitolato – non a caso – “Riot” e attraverso esperienze fortemente volute con Emergency: il progetto Ebola (in Sierra Leone) e il progetto War Surgery (Afghanistan), a cui è seguita l’attività in un centro per richiedenti asilo della Toscana. Esperienze che cambiano il modo di vedere la vita, che rafforzano il sentimento di riscossa e operatività. Storie raccontate nel libro “In fuga”, pubblicato nel 2016 da Rupe Mutevole (collana Letteratura di Confine) e attualmente in ristampa.
Nella formazione, oltre al leader sassofonista, il bassista Ferdinando Romano e il batterista e percussionista Giovanni Paolo Liguori. 

I brani dell’Arcadia Trio “narrano” storie dense di tematiche attuali e di riflessioni esistenziali: “Questo progetto rappresenta un manifesto: il jazz è un elemento culturale che può fare la differenza nel sociale. Le composizioni originali sono plasmate su fatti, persone e idee che lasciano il segno nel nostro mondo.”
Necessary Illusions
 è un omaggio alla visione dell’intellettuale e filosofo statunitense Noam Chomsky; Pointless Evolution: “un topo non costruirebbe mai una trappola per topi”; Blues for Yvan Sagnet:unmigrante africano che ha fatto sua una battaglia che gli italiani hanno abbandonato; Child Song, bambini che devono essere adulti e altri che possono non diventarlo mai; Don’t call it Justice, una legge non fa giustizia se rende illegale un essere umano.

In attesa dell’uscita discografica del prossimo autunno, Arcadia Trio è attualmente in tour nei club e nei festival italiani. Le prossime date: il 25 aprile nella rassegna Cacio n’ Jazz (Siena); 4 maggio al Chupito di Perugia; 16 giugno Bistrot Ramet di Aosta; 22-23-24 giugno Jazzit Fest; l’8 luglio al festival Jazz in Terrazza a Greve in Chianti.
Che impatto può avere una musica non di massa sulle grandi dinamiche del nostro tempo? La stessa dei saggi, della poesia, della letteratura, dell’arte in generale. Questo è ciò che muove l’Arcadia Trio.

CONTATTI
Soundcloud > http://bit.ly/LRsoundcloud
YouTube > http://bit.ly/lrVIDEO
Facebook > Leonardo Radicchi Music
Ufficio stampa > Fiorenza Gherardi De Candei  fiorenzagherardi@gmail.com tel. 3281743236
Booking > leonardoradicchi@gmail.com tel. 342.6858424

Dario Deidda Trio live a Roma con il nuovo album special guest GeGè Telesforo

E’ arrivato al primo posto nella classifica iTunes degli album Jazz più venduti, ed ora è distribuito in tutto il mondo da Ropeadope Records e Groove Master Edition con una nuova edizione deluxe: è l’album “My Favourite Strings vol.1” di Dario Deidda, uno dei maggiori bassisti a livello internazionale, che sabato 21 aprile sarà in concerto al Live Alcazar di Roma con il suo trio completato da Marco De Gennaro al pianoforte e alle tastiere e da Stefano Costanzo alla batteria, e con lo special guest GeGè Telesforo che ha curato anche la produzione del disco.
Dopo il precedente “3 From the Ghetto”, 
Dario Deidda torna a produrre con GeGè Telesforo grande musica, carica di inventiva, eleganza, passione e di ideali umani e artistici. Un lavoro attesissimo da tutti i suoi fan e dagli amanti del genere.
“My Favourite Strings vol.1” conferma il grande talento di 
Deidda, musicista di rara esperienza e sensibilità artistica, acclamato a all’unanimità come virtuoso e innovatore del basso elettricoUncapolavoro realizzato con la collaborazione del sound engineer Riccardo Bomarsi nel Groove Master Studio, fucina di esaltanti progetti firmati da Telesforo – tra album, live della trasmissione radiofonica “Soundcheck” in onda su Radio24 e il programma di RAI5 “Variazioni su Tema”.
Le 10 tracce (+ le 3 bonus tracks live dell’edizione deluxe) brillano per il sound definito e per i groove scolpiti da GeGè Telesforo, sui quali il bassista disegna il suo mondo caleidoscopico fatto di melodia, armonia e soli di basso. I brani vanno dallo stile manouche di “Bye Bye Blues” fino all’irresistibile versione di “Air Mail Special” di Benny Goodman, fino al groove ipnotico dell’arrangiamento per “Freedom Jazz Dance”.

Dario Deidda è risultato vincitore per il settimo anno consecutivo del JAZZIT AWARD come miglior bassista italiano. Molto amato anche sul web, i video delle sue performance contano su YouTubedecine di migliaia di visualizzazioni. Tra le infinite e illustri collaborazioni: Marcus Miller, Ben Sidran, Vinnie Colaiuta, Michel Petrucciani, Benny Golson, Randy Brecker e, tra gli italiani, Pino Daniele, Enrico Pieranunzi, Danilo Rea, Fiorella Mannoia, Tullio De Piscopo, Javier Girotto, Maria PIa De Vito, Rita Marcotulli e Enrico Rava. La sua discografia annovera, come leader e sideman,oltre 60 dischiMembro stabile del Kurt Rosenwinkel Standards Trio (e Quintet), affianca ad una attività live internazionale anche un grande impegno nell’ambito della didattica per quanto concerne tecnica strumentale e improvvisazione jazz: ha tenuto clinic e seminari in tutto il mondo, compreso il Berklee College of Music di Boston e dal 2004 è docente al Conservatorio di Salerno. Diplomato in contrabbasso, è evoluto artisticamente compiendo una personale ricerca sulle nuove possibilità espressive del basso elettrico, acustico e semi-acustico, sviluppando il suo sound unico e contribuendo a un riconoscimento più marcato di questo strumento in ambito jazz, genere che Deidda pone al centro del suo mondo musicale sia per quanto concerne il jazz tradizionale sia per i trend più contemporanei.
La sua vita è stata segnata dalla musica sin da piccolo: nato in una famiglia di musicisti, è cresciuto insieme ai fratelli Alfonso e Sandro, entrambi a loro volta poliedrici strumentisti di altissimo livello. 

INFO E CONTATTI
http://www.alcazarlive.it
Promo Video: 
https://youtu.be/XCzp7IwQJnw
Info: 
http://bit.ly/GrooveMastersite – http://web.tiscali.it/dariodeidda/
iTunes: 
https://apple.co/2JkTHTw
Ufficio Stampa: Fiorenza Gherardi De Candei Tel. +39.328.1743236 E-mail fiorenzagherardi@gmail.com
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