A Firenze il chitarrista Francesco Zampini in concerto con il suo album Unknown Path

Un grande talento nel panorama jazz italiano: è il chitarrista e compositore Francesco Zampini, che sabato 29 maggio alle 21 inaugurerà a Firenze i concerti prodotti da Music Pool, presentando sul palco della Sala Vanni il suo secondo album “Unknown Path” con un Quintet di alto livello completato dal trombettista Cosimo Boni, il pianista spagnolo Xavi Torres, il contrabbassista Michelangelo Scandroglio e il batterista Andrea Beninati. Un progetto entrato a far parte nel 2021 di Nuova Generazione Jazz, progetto promosso da Associazione I-Jazz. I biglietti dell’evento sono ancora disponibili in prevendita su TicketOne al link: https://www.ticketone.it/event/francesco-zampini-quintet-sala-vanni-13752995/

Da anni attivo sulla scena italiana e all’estero, Francesco Zampini vanta collaborazioni con Alex Sipiagin, Ben van Gelder, Darcy James Argue, Fabrizio Bosso, Emanuele Cisi, Nico Gori, Scott Hamilton, Roberto Tarenzi, Stefano “Cocco” Cantini, Walter Paoli, Raffaello Pareti, Jesper Bodilsen, Giovanni Falzone, Umberto Fiorentino e Alessandro Lanzoni esibendosi in Europa, Stati Uniti e Russia. Nel 2019 è stato l’unico semifinalista italiano per il prestigioso International Guitar Competition, concorso promosso dall’Herbie Hancock Institute of Jazz. Anche in Italia ha ricevuto ottimi consensi, tra cui il Primo premio al Concorso nazionale per chitarristi “Davide Lufrano Chaves” nel 2018 e il secondo premio come “Miglior solista” all’interno del concorso Premio Chicco Bettinardi nel 2016.  

Le parole di Emanuele Cisi sul suo talento“Il suo solismo profondo ed elegante, la sua raffinatezza armonica ed il suo controllo strumentale di altissimo livello sono dimostrazione di grande intelligenza musicale. Ascoltando i suoi precedenti lavori discografici si denota anche il suo talento come compositore. Nel futuro del jazz italiano c’è molta roba buona. Francesco Zampini è certamente una di queste.”

Il disco “Unknown Path” – disponibile su Bandcamp e su Spotify – parla di speranza e coraggio e di come tutto sia parte di un significativo percorso interiore del quale non si conosce la direzione o la fine.

Concluso un periodo di intense collaborazioni musicali e nuove esperienze nei 3 anni vissuti in Olanda, dove ha conseguito un Master al “Koninklijk Conservatorium” di Den Haag e frequentato Masterclass di Peter Bernstein, Lage Lund, Jonathan Kreisberg e Jeff Ballard, Francesco Zampini ha intrapreso una nuova fase della sua vita, estremamente introspettiva, che gli ha permesso di affinare le sue capacità compositive e di approfondire la conoscenza di lavori discografici che hanno favorito la creazione e la realizzazione di questo nuovo progetto. Estremamente importanti per lui sono stati gli album The Remedy (Kurt Rosenwinkel), Allegory (Adam Rogers) e Cultural Survival (David Sanchez). Proprio a questi musicisti sono stati dedicati i brani del disco Last HopeView From DH e Whispers

La scelta dei musicisti è basata sulla solida intesa della sezione ritmica formata da Michelangelo Scandroglio e Bernardo Guerra, alla quale sono stati aggiunti il pianismo fantasioso ed elegante di Xavi Torres, nonché la potenza e l’inventiva del solismo coinvolgente di Alex Sipiagin che così commenta la collaborazione con Zampini: “E’ uno dei migliori musicisti europei con cui collaborare, talentuoso e allo stesso tempo umile. La sua musicalità è pari a quella dei migliori musicisti di New York. Condividere il palco con lui consente una grande libertà di improvvisazione.”

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Il festival MetJazz torna al Teatro Metastasio: doppio concerto il trio di Filippo Vignato e il pianista Andrea Goretti

Lunedì 31 maggio il Festival MetJazz torna sul palco Teatro Metastasio di Prato con un doppio concerto!
In linea con il tema della XXVI edizione del Festival, “Il futuro del jazz italiano”, la serata si aprirà alle 20 con il live in piano solo del talentuoso Andrea Goretti. Le sue radici affondano nelle sperimentazioni del XX secolo: in particolare, con il pianista Fabrizio Ottaviucci, approfondisce lo studio del pianoforte preparato di John Cage e la musica di altri compositori del Novecento, tra cui Giacinto Scelsi e Morton Feldman. Studiando in Polonia, Goretti scopre il jazz e l’improvvisazione, che ormai attraversa stili e linguaggi diversi della musica d’oggi. Parola, immagini, musica per il cinema e per il teatro sono presenti o evocati nella sua musica. Come nel suo primo disco “A light in the darkness” (Dodicilune), che contiene una poesia del pianista Umberto Petrin.    
A seguire, il concerto del trombonista, compositore e improvvisatore Filippo Vignatouna sicurezza della scena europea, con un gruppo esplosivo. Suono morbido, padronanza di stili diversi, esperienze di respiro internazionale, Filippo Vignato è cresciuto in una dimensione pienamente europea di collaborazioni ed esperienze di scambio. Non a caso il suo trio è nato a Parigi, collezionando premi e successi. Lo presentiamo al Teatro Metastasio col pianista e tastierista francese Enzo Carniel ed il batterista ungherese Attila Gyárfás. Non c’è da stupirsi dell’entusiasmo che suscita questo progetto, tra groove funky, spregiudicatezza fonica (con molta elettronica), libertà improvvisativa. Considerato come uno dei più interessanti musicisti italiani della sua generazione, Vignato ha vinto il premio della critica Top Jazz come Miglior Nuovo Talento nel 2016 per il suo debutto da leader nell’album Plastic Breath (Auand). Svolge un’intensa attività concertistica in Italia ed Europa e collabora con il mondo della danza contemporanea e dello storytelling.

Biglietti da €10 a €16 acquistabili sul sito del Teatro Metastasio al link http://bit.ly/ticket31maggioMETJAZZ. Info sul concerto: https://bit.ly/METJAZZ31maggio

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Festival MetJazz: sul palco “Phylum” del vibrafonista Nazareno Caputo

La Sezione Off della XXVI edizione del Festival MetJazz, organizzato dal Teatro Metastasio di Prato, prosegue sabato 22 maggio alle ore 19 presso la Scuola di Musica G. Verdi, con il progetto “Phylum” di Nazareno Caputo, vibrafonista e compositore che fonde la ricerca musicale alla sua laurea in Architettura conseguita all’Università di Firenze. Una attitudine all’indagine, raccontata nella suggestiva videointervista realizzata da Raoul Alvarez https://vimeo.com/447280964, che rispecchia l’intento del MetJazz 2021: quello di dare voce alla talentuosa generazione di musicisti che forma “Il futuro del jazz italiano”.

“Sono sempre stato affascinato dal senso della struttura, amo rintracciare quell’elemento che crea equilibrio tra le parti, specie se di una struttura complessa” – afferma Caputo.

Quella del progetto “Phylum” è un’affascinante esplorazione nelle architetture delle relazioni, un percorso immaginario all’interno del concetto di struttura sviluppato in 5 brani che spaziano dalle triadi fino alla fuga, con un amore dichiarato verso la complessità e l’anomalia. A condividere il palco con Nazareno Caputo, altri due talenti del jazz nazionale: il contrabbassista Ferdinando Romano e il batterista Mattia Galeotti.        
Biglietti €5, acquistabili sul sito del Teatro Metastasio al link: http://bit.ly/22maggioMETJAZZ. Info sul concerto: http://bit.ly/METJAZZ2021phylum.CONTATTI
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Musica senza barriere: esce “Blu” del professore d’orchestra E MULTISTRUMENTISTA Igor Caiazza

Sabato 15 maggio esce con Abeat Records “Blu”, l’album di Igor Caiazza, illustre professore d’orchestra che ha collaborato in Europa con i più grandi direttori come Muti, Abbado, Boulez, Maazel, Barenboim e Dudamel, e con compagini importanti come l’Orchestre de l’Opéra National de Paris, Orchestra e Filarmonica del Teatro Alla Scala, Orchestre National De France, Wiener Symphoniker, Philhamonia Orchestra di Londra, Mahler Chamber Orchestra.

Compositore e arrangiatore, percussionista classico e jazzista, Igor Caiazza ha scritto questo album con un grande desiderio di libertà rispetto ai rigidi canoni delle classificazioni tra i generi musicali. E, da un’aulica perfezione insita nell’essere musicista classico, è scaturita una ricerca gioiosa di un sound aperto, teso alla comunione tra i diversi stili e alla condivisione con l’ascoltatore.
Per colmare quel distacco emotivo che soprattutto i generi più colti e di nicchia impongono tra musicista e pubblico, Caiazza ha fortemente voluto accanto a sé grandi esponenti del jazz italiano, tra cui il trombettista Fabrizio Bosso e il sassofonista Javier Girotto: raffinati interpreti che sanno parlare direttamente all’anima di chi li ascolta. Le 8 composizioni presenti in “Blu” – disponibile in streaming e nei digital store al link https://backl.ink/146071115 – hanno indubbiamente una struttura jazzistica, contengono improvvisazioni e sono interpretate da jazzisti, ma l’aspetto è quello della canzone, di una musica più popolare, influenzata altresì dalla classica e da tutti i generi che accompagnano la vita di Igor Caiazza.

La carriera sinfonica di altissimo livello e le molteplici collaborazioni con grandi artisti come Bobby McFerrin, Placido Domingo, Lang Lang, Stefano Bollani, Mika, Zucchero, Elio, Andrea Bocelli, hanno influenzato il suo approccio alla musica.
Nel suo ensemble – completato dagli eccellenti Giacomo Riggi (Harpejjj), Gabriele Evangelista (contrabbasso), Amedeo Ariano (batteria), Carlo Fimiani (chitarra), Fabien Thouand (oboe), Marlene Prodigo (violino), Valentina Del Re (violino), Livia de Romanis (violoncello) – ha voluto riportare la concezione orchestrale della collettività, dove la performance individuale è utile soltanto in funzione dell’insieme. Così, dominando l’impulso di protagonismo, la musica diventa il reale centro dell’attenzione.
“Sono un percussionista, e quindi multistrumentista per definizione. Mi sento a disagio se etichettato o associato a uno strumento musicale in particolare – un vibrafono, una marimba, una batteria – cerco piuttosto di condividere la musica e le mie composizioni a prescindere dal
mezzo, e anzi se possibile preferisco utilizzare ogni volta uno strumento diverso.”

Dopo le esperienze discografiche in ambito orchestrale con Decca, Sony, Deutsche Grammophone e RAI arriva l’album “Blu” e dunque il sodalizio con una delle etichette di spicco del panorama jazz: Abeat Records.
“Il più freddo dei tre colori primari, il Blu domina il senso dell’udito, è il simbolo dello spazio, dell’armonia e dell’equilibrio. Rappresenta il mare, il cielo, il ghiaccio, è il colore della grande profondità e spinge all’introspezione, alla sensibilità, alla calma.”

Fabrizio Bosso: trumpet
Javier Girotto: soprano sax
Igor Caiazza: vibraphone
Giacomo Riggi: harpejji, melodica, e.piano
Gabriele Evangelista: double-bass
Amedeo Ariano: drums
Featuring Carlo Fimiani (guitar), Fabien Thouand (oboe), Marlene Prodigo (violin), Valentina Del Re (violin), Livia de Romanis (cello)

Recorded at LoaDistrict Studio, Roma Sound Engineer: Andrea Cutillo
Mixing: Andrea Cutillo at Auditorium Novecento, Napoli Mastering: Bob Fix

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Label: http://www.abeatrecords.com/catdetail.asp?IDprod=354

Il Festival MetJazz prosegue con un evento dedicato a Dexter Gordon 

Prosegue la XXVI edizione del Festival MetJazz del Teatro Metastasio di Prato che anche quest’anno conferma la ricchezza di appuntamenti anche della sua Sezione OFF.

Presso la Biblioteca Lazzerini, sabato 15 maggio alle 17.30 un evento a ingresso gratuito in collaborazione con Musicus Concentus e la Biblioteca Lazzerini, che ospiterà nella Sala Conferenze un incontro dedicato ad una grande icona del jazz: Dexter Gordon. A raccontare l’incredibile vita del leggendario musicista, saranno il direttore artistico del MetJazz Stefano Zenni e il critico musicale Francesco Martinelli, curatore del libro “Dexter Gordon. Sophisticated Giants.” – uno dei testi più profondi, sinceri e sorprendenti della letteratura contemporanea sul jazz, giunto alla 10° ristampa in soli 12 anni – scritto da Maxine Gordon, moglie e manager di Dexter, che sarà “presente” all’incontro grazie ad un contributo video.

Quella di Dexter Gordon è la storia della fenice che risorge: lui che torreggiava dai suoi due metri d’altezza, il simbolo del cool, il musicista che ha portato il linguaggio del bebop sul sax tenore, l’uomo che per un decennio è scomparso tra droga e prigione riuscendo poi a riemergere, il musicista che partì dagli Stati Uniti nel 1962 per tornare 14 anni dopo, accolto da folle plaudenti.

Una vicenda che in ogni pagina riflette l’amore per il jazz e l’instancabile ricerca artistica di una personalità gigantesca. Una vita che, nonostante tutto, lo stesso Gordon considerò una storia a lieto fine.

Ingresso gratuito su prenotazione: iscrizionilazzerini@comune.prato.it. Gli altri eventi del MetJazz su www.metastasio.it.


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“Il futuro del jazz italiano”: al via il festival MetJazz del Teatro Metastasio di Prato

La 26a edizione del festival jazz di Prato, con la direzione artistica di Stefano Zenni, si terrà dall’8 maggio al 14 giugno. Tra la sezione Official e Off, 9 eventi dedicati al jazz italiano e alla scoperta di grandi eccellenze artistiche. Partners: la Scuola di Musica Giuseppe Verdi, Musicus Concentus, la Biblioteca Lazzerini e Siena Jazz.

La pandemia ha fermato il mondo. E il mondo ora si rimette in moto. La 26a edizione del Festival MetJazz, prodotta dal Teatro Metastasio di Prato, vedrà finalmente la luce dall’8 maggio al 14 giugno con la direzione artistica di Stefano Zenni, consolidando il progetto emerso nei giorni peggiori della crisi: un’edizione totalmente dedicata al jazz italiano.         
“La necessità di gestire gli spazi a disposizione, il desiderio di rimodulare la geografia del festival e la volontà di immettere nuove energie in circolo impongono un gesto di coraggio e apertura – dichiara Stefano Zenni – Quest’anno abbiamo deciso senza esitazioni di far conoscere al pubblico un cartellone ricco di nomi affermati, di alto profilo e di fresca creatività, anche se meno altisonanti.”

Il tema del 2021 “Il futuro del jazz italiano” vuole rendere omaggio a quei talenti che non sempre godono dell’opportunità di presentare la loro musica nelle migliori condizioni: il programma, consultabile al link https://www.metastasio.it/it/eventi/met-jazz/momento-teatrale-20-21 si apre lunedì 10 maggio sul palco del Teatro Metastasio con il progetto “No Land’s” del contrabbassista Matteo Bortone, uno dei migliori dischi degli ultimi tempi; presente nel cartellone anche il trio di Filippo Vignato, applaudito trombonista che qui si presenta con un pulsante trio dagli umori molto eclettici; e infine il trio MAT, con tre punte di diamante della nuova scena italiana che concluderanno, in bellezza, il cartellone degli eventi. Alcuni di questi gruppi coinvolgono anche musicisti stranieri, poiché ormai i giovani musicisti si muovono in una dimensione di compiuto scambio europeo.

La clarinettista Zoe Pia, con il suo policromo progetto sulla musica sarda, e il dinamico sassofonista Giovanni Benvenuti, anche originale compositore, rappresentano proprio quei talenti su cui MetJazz vuole gettare nuova luce, come pure l’emergente pianista Andrea Goretti, che si muove sul filo tra improvvisazione classica e jazz. Protagonisti anche i Lapsus Lumine, un singolare gruppo vocale/strumentale che si muove gioiosamente all’intersezione tra canzone, jazz, sperimentazione, musica e letteratura e che vedrà ospite nell’organico il rumorista e fantasista Vincenzo Vasi.

Non meno importanti sono le occasioni della programmazione di MetJazz Off: dalla voce di Elisa Mini, una delle protagoniste di una scena vocale toscana già molto brillante, al sorprendente trio di Nazareno Caputo, intriso di umori contemporanei. Non mancheranno gli appuntamenti con i libri, con autori e curatori di vite e storie musicali uniche: da quella di Dexter Gordon presentata da Francesco Martinelli a quella di Bruno Tommaso, la cui vicenda artistica e di insegnante è per noi il vero simbolo di questa ripartenza con i giovani talenti.

Il festival ha sempre lavorato di concerto con partner dentro e fuori la città. La crisi ha rafforzato una politica in atto da tempo: alla Scuola di Musica Verdi, alla Biblioteca Lazzerini e a Musicus Concentus di Firenze (che ora collabora anche con l’Off) si aggiunge Siena Jazz, con cui si è coprodotto il cd del compianto Alessandro Giachero, dal concerto che tenne a MetJazz nel 2020. E’ a lui, al suo lascito musicale e alla sua eredità didattica che è dedicata l’intera rassegna.

Il programma completo è consultabile sul sito del Teatro Metastasio al linkhttps://www.metastasio.it/it/eventi/met-jazz/momento-teatrale-20-21.Tutti gli eventi sono fruibili nel rispetto delregolamento emergenza Covid-19:
https://www.metastasio.it/it/eventi/cartellone/esserci-di-nuovo/regolamento-emergenza-covid-19.

Biglietti sezione Official: intero €16, under 25 €11, over 65/soci Coop €12, abbonati 2020 €10.
Acquistabili online al link https://ticka.metastasio.it/ oppure presso laBiglietteria del Teatro Metastasio: via B. Cairoli 59, Prato tel. 0574/608501 – biglietteria@metastasio.it. Orari: dal lunedì al sabato 11.00/13.00 e 17.00/19.00 (il giovedì 11.00/15.00 e 17.00/19.00).


Biglietti MetJazz OFF:
Sabato 8 maggio – Scuola di musica Verdi: ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria a biglietteria@metastasio.it
Sabato 15 maggio – Biblioteca Lazzerini:
ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria a iscrizionilazzerini@comune.prato.it
Sabato 22 maggio – Scuola di musica Verdi: biglietto unico €5 acquistabile on line su ticka.metastasio.it
Sabato 29 maggio – Scuola di musica Verdi: biglietto unico €5 acquistabile on line su ticka.metastasio.it
Sabato 12 giugno – Scuola di musica Verdi: ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria a biglietteria@metastasio.it

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Info Teatro Metastasio: tel. 0574.608501  
Ufficio Stampa Teatro Metastasio: Cristina Roncucci tel. 0574.24782 (interno 2)- 347.1122817
Comunicazione MetJazz: Fiorenza Gherardi De Candei tel. 328.1743236 info@fiorenzagherardi.com   

Sei domande a Riccardo Fassi

[Maurizio Alvino] Sono con Riccardo Fassi, pianista e tastierista ma anche compositore e arrangiatore. Ma tu, Riccardo, come ti definiresti?

[Riccardo Fassi] Sono un musicista curioso di conoscere tutte le forme musicali dal passato ad oggi, sia nel Jazz che nella musica in generale. Interessato a cercare nuove idee in me e nei musicisti con cui collaboro. Determinato a cercare attraverso la musica un continuo scambio di energia sia tra i musicisti che con il pubblico.

[MA] Ieri è stata la Giornata Internazionale del Jazz ed hai condiviso, sulla tua pagina Facebook, un video inedito dove sei con Tom Bones Malone ed il Massimo Pirone 5tet al Festival Jazz di Valmontone. Tom Malone ha suonato con Frank Zappa, con la Blues Brothers Band e con la CBS Orchestra del David Letterman Show. Diciamo che tu non sei nuovo a collaborazioni internazionali. Ma secondo te il Jazz è davvero un linguaggio che mette d’accordo tutti, in qualunque parte del mondo si sia nati? C’è qualcosa di magico in questo, non trovi?

[RF] Il Jazz è diventato un linguaggio universale che permette a persone di ogni continente e lingua di comunicare tra loro ad un livello di sintonia emotiva che va oltre la parola. Sicuramente l’improvvisazione è una forma di magia, che consente a persone lontanissime e con storie diverse di trovare un punto di incontro ad un livello profondo di coscienza.

[MA] Da sempre apprezzo il tuo modo di comporre, sia al livello di arrangiamento ma anche la tua capacità di creare melodie avviluppanti e sinuose. Come sviluppi le tue idee? Hai un flusso di lavoro preciso o dipende dalle situazioni?

[RF] Le idee possono sorgere spontaneamente: a volte mi sembra davvero che qualcuno mi stia dettando le note… altre volte viene richiesto un brano o un programma particolare. Annoto idee melodiche, tracce, armonie, linee e il procedimento può essere diverso, ma ho sempre molti spunti di partenza che poi si materializzano in un brano. Quindi si va dal processo puramente emotivo ad una determinazione costruttiva, specie nel lavoro di arrangiamento.

[MA] Pianoforte, sintetizzatori, organo Hammond… sono tanti gli strumenti a tastiera che padroneggi. Puoi raccontarci cosa racconti con gli uni e con gli altri ?

[RF] Ogni strumento ha una sua anima, un suo suono; è una porta che apre tante prospettive. Il piano ha possibilità infinite, ed è estremamente diretto. È lo strumento col quale è possibile esprimere ogni intenzione emotiva. I sintetizzatori hanno ognuno delle particolarità: il Minimoog ha un colore e densità sonora molto coinvolgenti e diverse da altri synth. Per questo ho registrato delle improvvisazioni in solo su YouTube con questo strumento. Con i synth polifonici come Oberheim o Prophet posso suonare cose che hanno una vastità orchestrale completamente diversa dal piano. L’ Hammond è molto più vicino al blues, al groove, ed è uno strumento che scatena energia ritmica, come in modo diverso il Rhodes Piano, per me fondamentale ed insostituibile in molti contesti musicali!

[MA] La domanda d’obbligo è sulla pandemia e sul forzato stop al lavoro di molti musicisti, che si sono visti precludere la possibilità di esibirsi dal vivo. Come l’hai vissuta, e come la vedi in prospettiva?

[RF] L’impatto iniziale è stato per tutti molto scioccante! Una drammatica condizione per noi musicisti abituati a viaggiare e suonare incontrando sempre nuove situazioni. Queste cose sono mancate molto a tutti. Ho studiato molto e scritto pezzi e arrangiamenti nuovi, provando nuove idee che saranno proiettate in un prossimo futuro. La prospettiva di ripresa è comunque incerta, perché ci vorrà del tempo affinché gli spazi per la musica tornino a vivere come un anno e mezzo fa. La normalità dei teatri pieni tornerà molto lentamente e chissà quando. IEd i video come le esecuzioni in streaming sono un ambito in pieno sviluppo che potrà sempre di più affiancare il live!

[MA] Che progetti hai per il prossimo futuro, soprattutto in un futuro incerto come quello che hai appena delineato?

[RF] Per il futuro ho una lista di progetti sia per orchestra che per piccole formazioni dal duo, al trio al quintetto. Nell’immediato sarà più facile ripartire con queste piccole formazioni. Un nuovo quintetto con musica originale era in preparazione prima della pandemia e sicuramente si riprenderà. Spero che anche l’orchestra in estate si possa fare! Ho un nuovo progetto con Antonello Salis già pronto! Anche in ambito video ci sono diversi progetti in cantiere: anche con sintetizzatori vintage da esplorare nelle loro infinite possibilità!