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Swinging @ Casa del Jazz

Count Basie, Duke Ellington. Le grandi orchestre rivivono grazie alla New Talents Jazz Orchestra diretta da Mario Corvini. Diciassette giovani musicisti, quattro trombe quattro tromboni cinque sax chitarra piano contrabbasso e batteria, danno vita ogni domenica a mezzogiorno, alla Casa del Jazz, ad un emozionante concerto che ripercorre le tappe della swing era proponendo brani di Thad Jones, Buddy Rich, Count Basie ed altri.

L’esecuzione dei brani è piacevolmente inframezzata dai richiami storici di Corvini, che racconta con dovizia di particolari di come si sia passati dalle piccole formazioni degli anni Venti, dove il ruolo del contrabbasso era svolto dal basso tuba, alle big band degli anni Trenta; di come Duke Ellington abbia avuto l’intuizione di riproporre le sonorità tribali, patrimonio culturale degli afro-americani, su una struttura armonica complessa mutuata dalla musica colta dell’epoca e da compositori quali Stravinskij e Shostakovich, inventando lo stile jungle che prese piede nelle ballroom (il Jazz, ci ricorda Corvini, nasce come musica da ballo). Divertente il siparietto che si è creato quando Corvini ha spiegato il suono creato dal plunger, una sordina che somiglia ad uno sturalavandino.

Ma parliamo di questi giovani e promettenti ragazzi, tutti tra i 19 ed i 26 anni, che hanno swingato con grande classe ed offerto al numeroso pubblico presente un prezioso saggio del suono delle big band. Compatti e ben affiatati, hanno aperto con Dedication di Thad Jones. Nell’introduzione, fedele all’originale, sul pedale eseguito dalla sezione ritmica si è innestato il trombone di Corvini. Sempre fedelmente all’originale, l’atmosfera cupa, su tempo lento, ha poi lasciato il posto ad uno swing a tempo raddoppiato. L’assolo, lunghissimo, è stato del saxtenorista Danilo Raponi, che ha mostrato di muoversi con scioltezza sul terreno del blues, prendendo a volte dei riff o dei growl anche e soprattutto quando interveniva il background dei fiati a supportarlo. Infine, uno special della sezione trombe ci ha riportati all’atmosfera iniziale, per poi chiudere.

Di più e più brevi gli assoli su Big Swing Face di Buddy Rich, eseguiti da Luca Berardi (chitarra), Marco Silvi (piano) e Diego Bettazzi (sax alto). Interessante il confronto, reso possibile dalla esecuzione di entrambi gli arrangiamenti, dei brani Concerto for Cootie, dedicato da Duke Ellington a Cootie Williams, e di Do Nothing Till You Hear From Me, in pratica lo stesso brano ma nella versione di Sammy Nestico.

Una bella mattinata, ottima per rinfrancare lo spirito con qualcosa di bello ed istruttivo, magari una occasione per far conoscere ai propri figli la bellezza del suono di strumenti veri, che hanno innalzato gioiose architetture sonore e accarezzato le orecchie degli spettatori.

Ed un plauso a Mario Corvini, che ha senz’altro il merito di dare spazio ed attenzione a dei giovani musicisti i quali, diversamente, non avrebbero visibilità e nemmeno occasioni per crescere e per farsi notare. Hai visto mai che i giovani, dopo aver riempito il Parlamento, inizino a riappropriarsi di spazi che troppo a lungo sono stati loro tolti?

Fino al 24 marzo, tutte le domeniche alle 12.00 alla Casa del Jazz (esclusa domenica 17 marzo)

New Talents Jazz Orchestra

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dal sito della Casa del Jazz

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