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Incontro: “Informazione e promozione per il jazz italiano: i nuovi scenari digitali”

Il 31 maggio 2016 si è svolto alla Casa del Jazz un incontro dal titolo “Informazione e promozione per il jazz italiano: i nuovi scenari digitali”, promosso dalla Associazione Italiana Musicisti di Jazz (MIDJ), durante il quale ho avuto il piacere di essere intervistato da Vincenzo Martorella (curatore dell’incontro). Abbiamo parlato di come è nato il blog Jazzaroma e della accoglienza che ha avuto da parte dei musicisti e del pubblico. All’incontro, che verteva sulla promozione della musica attraverso l’utilizzo dei nuovi media, hanno preso parte: Vincenzo Martorella, Luigi Onori, Fiorenza Gherardi De Candei, Maurizio Alvino, Paolo Tombolesi, Raffaele Costantino, Enrico Cogno, Enzo Abbate. Un grazie speciale lo devo a Daniela Floris.

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Radio Tre omaggia Massimo Urbani

Ieri sera, nella sala A di Via Asiago in Roma, Radio Tre ha trasmesso in diretta, in occasione del ventennale della sua morte, un concerto-omaggio a Massimo Urbani. La serata, con la competente e piacevole conduzione di Pino Saulo, ha visto avvicendarsi varie formazioni.

In apertura Animali Urbani Quintet, con Maurizio Urbani (fratello di Massimo, sax tenore, sax soprano), Federico Laterza (piano, synth), Tiziano Ruggeri (tromba), Luca Pirozzi (basso elettrico), Alessandro Marzi (batteria). Suggestiva, tra le altre, la versione di A Trane From The East, brano di ispirazione coltraniana presente sull’album Easy To Love, edito nel 1987 da Red Records, qui fondato su un ostinato di piano suonato sulla parte bassa della tastiera e rallentato quel tanto che basta per infondere allo stesso un senso di misticismo e di memoria, quasi fosse la colonna sonora del film della vita di Massimo.

È seguita l’esibizione del duo composto  da Mauro Verrone (sax alto, sax soprano) e Luigi Bonafede (piano), i quali hanno incantato la platea con Preghiera, scritto da Bonafede in omaggio all’amico scomparso.

La serata è proseguita poi con il trio di Ivano Nardi (batteria), Eugenio Colombo (sax) e Marco Colonna (clarinetto basso), a testimoniare la sperimentazione e le influenze, molte e variegate, che hanno contribuito a formare la musicalità di Massimo Urbani.

L’evento, infine, si è pirotecnicamente concluso con il quartetto di Rosario Giuliani (sax alto), con Roberto Tarenzi (piano), Alex Boneham (contrabbasso) e Marco Valeri (batteria), una dimostrazione tangibile di quanto il Jazz italiano abbia da dire, anche a livello internazionale. Giuliani, tra l’altro vincitore nel 1996 della Prima Edizione del Premio Massimo Urbani, ha eseguito per la prima volta Max, da lui stesso scritto e dedicato per l’occasione al grande sassofonista scomparso.

Interessanti gli interventi, nel corso della serata, di Carola Di Scipio, Adriano Mazzoletti, Luigi Onori.

Un concerto bello, con tanto pubblico affettuoso, di quei concerti che non si dimenticano. W Massimo Urbani!

Ancora su Massimo Urbani

Ancora una volta, nei giorni immediatamente prossimi al ventennale della sua morte, ho modo di ricordare Massimo Urbani. E questo grazie all’evento che lo vedrà di nuovo protagonista il 21 giugno 2013, quando al Museo Laboratorio della Mente, al padiglione 6 del complesso del Santa Maria della Pietà, si terrà un concerto/reading nel quale Ivano Nardi, Roberto Del Piano ed Eugenio Colombo suoneranno mentre Carola De Scipio, Luigi Onori e Paolo Carradori leggeranno brani in ricordo del grande sassofonista scomparso. Il tutto sottolineato dalle immagini di Massimiliano Carboni.

La figura di Massimo Urbani ha incarnato ed incarna ancora nel cuore degli appassionati l’eroe maledetto, il genio musicale dal tragico destino. Ma il concerto/reading non ha alcun intento commiserativo, al contrario, vuole porre in evidenza gli aspetti più umani di Massimo, i suoi rapporti con gli amici, con il suo quartiere, con la musica. Mentre il suo ricordo può continuare a rinnovarsi grazie all’ascolto dei suoi dischi, nel contempo si rischia però di perdere le sfaccettature del suo carattere, carattere che è stato parte importante della sua stessa arte. Racconta Carola De Scipio nel suo libro Vita, morte, musica di Massimo Urbani, edito da Stampa Alternativa:

Massimo aveva venduto il suo sassofono per procurarsi l’eroina e, dovendo suonare, ad un gruppo di ragazzi adoranti e aspiranti musicisti disse:” Chi di voi suona il sax?” E subito uno: “Io!” E Massimo: “Ecco, bravo, vallo a pija’!”

È attraverso racconti come questo, nei quali si mescolano tragedia e ironia, che emerge prepotentemente e nettamente l’essenza vera di questo artista. Un artista ed un uomo, che rimarrà per sempre nel cuore degli appassionati di Jazz anche grazie ad eventi come questo. Un evento da non perdere.

Link correlati:

Concerto/reading al Museo Laboratorio della Mente

Articolo su Jazzaroma: In ricordo di Massimo Urbani

Articolo su Jazzaroma: Animali Urbani