Ma insomma, gli standard hanno ancora qualcosa da dire? A questa domanda potrebbero scatenarsi dibattiti infiniti, ma in fondo potremmo anche cavarcela dicendo che, se il mondo è vario, il Jazz lo è ancora di più e dunque lasciamo che ognuno lo declini come meglio crede.
Ma ieri sera, al 28DiVino Jazz, non c’è stato tempo per le domande. Rory Hoffman, chitarrista e polistrumentista di Nashville, era accompagnato da Mario Rosini (tastiere) e da Gianni Insalata (batteria). La serata era la prima di un tour italiano organizzato da Groove Master Edition, che ieri era presente con Roberto Ramberti.
Cieco dalla nascita, Rory ha sviluppato una personalissima tecnica sulla chitarra, che tiene sulle ginocchia picchiettando sulla tastiera con la mano destra. Il suo swing è trascinante, dirompente, luminoso, e non può non dare nuovo lustro a brani come Easy Living (Ralph Reinger), Too Marvelous For Words (Richard Whiting) o There Will Never Be Another You (Harry Warren). Non solo. Rory passa con disinvoltura dalla chitarra al sax soprano curvo all’armonica al canto. E non è tutto.
Parliamo di Mario Rosini e Gianni Insalata. Mediterranei, sottolineo, e non solo per la provenienza geografica dei due (entrambi pugliesi), ma anche e soprattutto per il contributo di allegria e di festa musicalmente intesa che sono riusciti a dare all’intera performance. Una festa che ricorda la migliore tradizione popolare ma perfettamente coesa allo spirito del Jazz e del Blues, in un amalgama così perfetto che difficilmente si può credere che i tre non suonino insieme da molto tempo.
Grande divertimento, in sala e sul palco, con Hoffman che ha avuto modo di dire, col più grande dei sorrisi, “I’m having fun!” e che non ha mancato di apprezzare, con espressioni di puro divertimento, le uscite pirotecniche di Insalata o le scale alterate di Rosini, speso suonate a velocità da brivido e che hanno infiammato una calorosa platea.
Bello, divertente, entusiasmante, dunque… gli standard, hanno ancora qualcosa da dire? Il tour prosegue verso Lucera, Avellino e Bari. Yeah!