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Esce oggi Samba e Amor, il nuovo singolo di Miriam Netti

Esce oggi, su tutte le piattaforme digitali, il nuovo singolo di Miriam Netti dal titolo Samba e Amor, una canzone nella tradizione della bossanova e della MBP (musica popular brasileira), scritta nel 1969 dal compositore brasiliano Chico Buarque de Hollanda durante il suo esilio italiano e pubblicata due volte nel 1970 con l’album Per un pugno di samba con Ennio Morricone e la sua Orchestra – Polygram/Philips e l’album Chico Buarqe de Hollanda N.4, CBD/Philips (produttore Manuel Barenbeim).

https://timezonerecords.lnk.to/sambaeamor

La canzone fa parte de La Bossa Vol. II, il nuovo album della cantante jazz Miriam Netti, in uscita il prossimo 4 febbraio e che fa parte di un progetto di musica dal vivo, che unisce jazz e musica italiana. Per ora include due album in un blocco omogeneo: La Bossa e La Bossa Vol. II.

La Bossa nasce dal desiderio di proporre e interpretare in modo più personale e intimo le più belle canzoni italiane e internazionali di tutti i tempi. È un esperimento coraggioso e onesto che non rifugge dai cliché e dai limiti di una produzione meno arrangiata e più spontanea, ma si cimenta volentieri con le avvincenti interpretazioni dei “grandi” del passato. La Bossa riflette il patrimonio e le tradizioni musicali italiane di Miriam Netti che la hanno educata e ne hanno influenzato lo stile e la creatività. Sì, creatività, perché reinventare le canzoni può essere una sfida quando ci sono già così tante belle versioni là fuori. Richiede intuizione, conoscenza e libertà artistica dal consueto e dal convenzionale. La Bossa è un bagaglio di esperienze, è come il peso specifico dell’artista. E se il peso è giusto deve andare in profondità!

La selezione musicale de La Bossa spazia dal secolo scorso ai giorni nostri.
La Bossa: Ivan Lins, Betty Carter, Robert Russell, Luigi Tenco, Marino Marini, Fred Buscaglione, Joao Bosco, Milton Nascimento, Ornella Vanoni.
La Bossa Vol. II: Henry Mancini, Quincy Jones, Bruno Martino, Elis Regina, Chico Buarque, Ennio Morricone e Piero Piccioni, Armando Trovajoli e Joao Donato.

La Bossa è l’italiana tedesca Miriam Netti alla voce e arrangiamenti, l’italiano/belga Bruno Castellucci alla batteria e arrangiamenti, il finlandese Johnny Åman al basso e arrangiamenti e lo svedese Johan Leijonhufvud alla chitarra e arrangiamenti.

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Cinque domande a miriam netti


[Maurizio Alvino] Sono con Miriam Netti, cantante jazz, possiamo dirlo? O meglio dire semplicemente cantante? In altre parole: chi è Miriam Netti?

[Miriam Netti] Sono una cantante jazz, così come sono una musicista e un’insegnante e anche un’artista più in generale, faccio della mia vita la mia forma d’arte, sono quello che ho fatto quello che faccio e quello che ho in testa e nel cuore.

[MA] Nel video di Piccole mele verdi, tratto dal tuo album “La bossa”, sei alle prese con la cucina. In fondo il parallelo tra jazz e cucina è stato usato anche da Miles come metafora del suonare jazz, ma viste le tue origini baresi mi viene da pensare che la Puglia abbia un ruolo importante in questa metafora… che poi tanto metafora non è, visto quanto si mangia bene a Bari!

[MN] Non cucino volentieri ma, da buona pugliese, mi piace mangiar bene e in compagnia. Il video di “piccole mele verdi” che puoi trovare sul canale https://youtube.com/c/miriamnetti è stato il mio primo video ufficiale e volevo che restasse in linea con la scelta musicale, per questo racconta con onestà la Miriam di tutti i giorni, quella vera, un po’ caotica, che cammina scalza in casa, ma che accoglie e che vuole far stare bene.

[MA] Mi capita di sentir dire “eh ma il jazz è di nicchia”, e allora io rispondo che solo in Italia esistono decine e decine di piccoli e grandi festival jazz. Secondo te per quale motivo alla fine il jazz vive a dispetto dei preconcetti di molti?

[MN] Penso di poter dire a ragione veduta, da cittadina europea che l’Italia e gli italiani più di altre nazionalità sono molto grati alla musica dal vivo; per gli italiani la musica diventa uno dei momenti dello stare insieme, del “sentire insieme” e dell’Unione spirituale. Penso alle piazze d’arte italiane che uniscono al passeggio l’incontro, la chiacchiera , le bellezze architettoniche e artistico/scultoree. È nella nostra indole, nella nostra storia. Il jazz arriva tardi nella nostra storia; è di nicchia, ma si combina bene al concetto della fruizione facile e immediata in quanto forma di improvvisazione, della “piazza italiana” .

[MA] La domanda d’obbligo è sulla pandemia e sul forzato stop al lavoro di molti musicisti, che si sono visti precludere la possibilità di esibirsi dal vivo. Come l’hai vissuta, e come la vedi in prospettiva?

[MN] La pandemia ci sta portando via la “piazza italiana”, l’incontro e il confronto, cosa ci resta senza la piazza? Io personalmente non vorrei che la musica prodotta dalle grandi case discografiche, spesso individualista e alle volte cinica, vincesse ancora più spazio. Una riflessione di massa è necessaria.

[MA] Che progetti hai per il prossimo futuro, soprattutto in un futuro incerto come quello che ci si prospetta davanti? E il mio non vuole essere un tono pessimistico, piuttosto uno sprone a reagire al meglio.

[MN] Il 6 agosto 2021 esce il disco The Art Of Jazz. Nasce casualmente in una sessione di un giorno in studio di registrazione dove inizialmente ero stata invitata a cantare un paio di pezzi per una etichetta danese, puoi già sentire il primo singolo Who Can I Turn To su tutte le piattaforme digitali, il secondo singolo May I Come In si può già ordinare a questo link https://miriamnetti.lnk.to/Come e a settembre incido il mio prossimo album; sarà un La Bossa Vol.II.