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La seconda mela

Un ostinato ritmico sul quale si innesta il tema, suonato ad archetto dal contrabbassista. Poi, un interludio di pianoforte, accompagnato da contrabbasso e batteria: ad un crescendo segue un decrescendo, poi ancora un crescendo fino ad un repentino silenzio. L’atmosfera cambia, si fa intimista, ed il contrabbasso esegue il suo assolo. È l’inizio di The Second Apple, lavoro discografico del contrabbassista Nico Catacchio, con Nico Morelli (pianoforte) e Michele Salgarello (batteria), per l’etichetta Four.

Un classico jazz trio, del quale si ha modo di apprezzare la personalità dell’opera e dei musicisti che vi hanno preso parte. Stiamo parlando di Jazz di grande qualità, dove ogni nota, ogni colore hanno un proprio ruolo. Ma non è solo il Jazz ad avere diritto di cittadinanza, qui:  vengono infatti esplorati i territori del Jazz più europeo, inevitabilmente contaminato dalla musica classica, ma anche un certo pop anni Ottanta ci sembra si affacci nell’orizzonte sonoro delineato da queste sette tracce.

Il secondo brano, Esiàn, ci avviluppa nel suo movimento circolare a tempo dispari, divenendo l’ideale colonna sonora per un momento di felice malinconia con noi stessi. L’arrangiamento è sempre molto curato, con parti all’unisono tra contrabbasso e pianoforte e momenti di interludio che spezzano l’usuale teoria tema-assoli-tema.

Proseguendo nell’ascolto notiamo che Catacchio è pervaso da una interessante vena poetica, che si rende palese non solo nella composizione ma anche nel suo modo di suonare, semplice e diretto, che lo porta a mostrarsi nudo e vero, senza infingimenti. Un grande pregio, che ben si sposa con il pianismo di Nico Morelli, anche lui diretto e con una tendenza assertiva, tendenza che gli fa comunque dire la sua all’interno del brano, pur rimanendone al servizio. Perfetto, poi, Michele Salgarello, naturale compendio ritmico agli altri due.

Le cifre del lavoro spaziano dall’ostinato ritmico declinato in più varianti, come in Panìco e Revolving,  a quella della ballad, che come in Per Alal e in Respiri dà modo al contrabbasso di cantare nel registro medio-alto, accompagnato da voicing di pianoforte mai invadenti e sempre in empatia col solista. Non mancano momenti più movimentati come in Qui, dove lo swing prende decisamente la scena e si ha una virata verso un Jazz più classico, ben supportato da batteria e contrabbasso e sul quale si muove con grande verve il fraseggio di Morelli.

Decisamente un bel disco, di quelli che hanno qualcosa di nuovo da dire ad ogni successivo ascolto. Ed un artista, Nico Catacchio, da tenere d’occhio, anzi, d’orecchio.

Artista: Nico Catacchio

Titolo: The Second Apple Anno: 2012

The Second Apple / Esiàn / Revolving / Panìco / Per Alal / Qui / Respiri

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Sito ufficiale Nico Catacchio

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