Inizia con una intro di piano, contrabbasso e batteria, in perfetto stile ECM, il disco Le Jardins Pedue del Paolo Innarella Flute Project. Poi, il flauto entra a condurre il tema della title track, una lunga tessitura melodica nella forma del Jazz Waltz, che avviluppa l’ascoltatore conducendolo fino alle porte del solo di piano, interpretato da Enrico Zanisi con il suo stile spigoloso e cristallino. E siamo al solo di flauto, che ha ora modo di fraseggiare con cascate di eufoniche terzine a sottolineare il tempo tre quarti.
Paolo Innarella (flauto), Enrico Zanisi (piano), Luca Bulgarelli (contrabbasso) e Fabrizio Sferra (batteria) sono i protagonisti di questo disco, edito da Surabaya Music Publishing nel 2014. In stato di grazia, i quattro musicisti ci guidano attraverso i giardini perduti, forse di un gusto classico della musica, una musica che passa dai toni cameristici di The Day Of Return, allo stile jungle di Wind Houses, al latin di Fluctuating Leaves, con Innarella a ricoprire il ruolo del jazzman più classico e Zanisi a fare da irruente contraltare, attraverso un comping a tratti compiacente e a tratti contrastante, a creare quel pizzico di varietà che accresce l’interesse dell’ascoltatore.
Il disco è necessariamente intimista, vuoi per la scelta del flauto come strumento leader vuoi per i temi, tutti composti da Innarella, ispirati alla tradizione classica, più o meno recente, e ad una certa cantabilità che nulla concede alla esplorazioni di sonorità più moderne ma che proprio in questo trova la sua cifra più congeniale.
L’accoppiata Innarella/Zanisi, come già scritto, garantisce un contrasto interessante, fornendo dunque anche quella spinta al nuovo che, inevitabilmente, un pianista giovane ed interessante come Enrico Zanisi non poteva non portare.
Anno: 2014
Artista: Paolo Innarella
Titolo: Les jardins perdue
Tracce: Les jardins perdue/The Day Of Return/Autumn Skies/Wind Houses/Fluctuating Leaves/D’incanto/Waiting For Your Smile/Paisa’/Sonatina/Hovering/E i grilli parlano