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Monk Now

20141018_230852Se Monk fosse vissuto oggi chissà, forse ieri sera, al 28DiVino Jazz, ci sarebbe stato lui dietro al laptop, circondato da cavi e superfici di controllo. C’era invece il bravo Roberto Fega (laptop, elettronica, efx) insieme a Pasquale Innarella (sassofoni), i quali hanno presentato il loro disco Monktronik, edito da Setola di Maiale e registrato live nel dicembre 2013.

Un progetto che viaggia su un doppio binario: quello dell’utilizzo rispettoso delle composizioni monkiane, riproposte con la loro melodia originale sempre riconoscibile, associato ad un approccio ritmico e armonico che sposa i canoni dell’elettronica, sempre mantenendo distinti i due ambiti.

Il concerto si apre con un campionamento, un parlato sul quale si sovrappone una sequenza ritmico/armonica. Si aggiunge poi la voce del sassofono tenore, senza effetti di sorta, che risulta molto bene amalgamata. L’impronta è subito chiara, mentre si ascolta un medley con estratti da Crepuscule With Nellie, Monk’s Mood, Pannonica e Reflections. Per chi si aspettava il classico Monk, l’elemento di continuità è dato dal suono di Innarella. Per chi è alla ricerca di nuove contaminazioni, i loop di Fega sono come manna.

L’approccio di Fega è molto “suonato”: il musicista si muove e si dibatte tra laptop, controller ed un pianoforte giocattolo, ricordando un po’ le danze che Monk faceva a volte durante le sue performance. Erudito e giocoso il playing di Innarella, il quale utilizza tutti i registri dei suoi sassofoni per rendere brani come la frizzante Well You Needn’t, eseguita nel finale con un arrangiamento dubstep.

La serata scorre tra temi eseguiti al sax, loop eseguiti dal computer ed interventi di Fega con wrooom, pssss e suoni di pianoforte effettato. I brani sono i più famosi di Monk, da In Walked Bud a Little Rootie Tootie, da Bemsha Swing a I Mean You, da Off Minor a Ruby, My Dear. E tutto fila liscio, rotondo, come se quei brani fossero nati in un sobborgo newyorchese degli anni duemila.

Ascoltando il disco Monktronik, si conferma l’impressione del live: un connubio ben riuscito tra classico e nuovo, un utilizzo sapiente dei campionamenti (come quello del piano dello stesso Monk nella citata Well You Needn’t) e di una elettronica mai fuori dalle righe, grazie alla quale sembra paradossalmente di riconoscere lo stesso Monk dietro ai suoni che andiamo via via ascoltando. E chissà, che non fosse davvero Monk, ieri sera…

Artista: Pasquale Innarella, Roberto Fega

Titolo: Monktronik Anno: 2014

Tracce: In Walked Bud / Little Rootie Tootie / Bemsha Swing / I Mean You (Crepuscule With Nellie, Monk’s Mood, Pannonica, Reflections) / Off Minor / Ruby, My Dear / (Evidence, Well You Needn’t, Friday 13th, Misterioso) / Epistrophy / Ask Me Now

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