“Mi piace avere un piede nella tradizione quando suono jazz moderno”. Ecco, questa semplice frase pronunciata da Andrea Beneventano, ospite della Guida all’ascolto di mercoledì scorso, l’ottima iniziativa curata da Gerlando Gatto alla Casa del Jazz, mi mette subito di buonumore. So che ascolterò del Jazz di qualità, stasera.
E non vengo di certo deluso. Il bel trio di Beneventano, con l’ineffabile Francesco Puglisi al contrabbasso e il bravo e sensibile Nicola Angelucci alla batteria, non lesina sulle emozioni e, soprattutto, non lesina sul Jazz. Di prim’ordine, diretto, emozionale, sia nell’approccio a standard come It Could Happen To You o Just in Time, sia nella esposizione di brani originali tratti dal disco del trio, The Driver, uscito per Alfa Music nel 2010. Una interpretazione senza fronzoli, senza manierismi, eppure così densa di ispirazione e giocosità, quella che si addice, sempre, alla bella musica. A dispetto di quelli che si prendono così sul serio da risultare a volte addirittura ridicoli.
Il disco The Driver è la summa di vari aspetti: la maturità artistica dei musicisti, l’autoironia (divertenti i titoli che prendono ispirazione da famosi brani, come Donna Quee in luogo di Donna Lee di Charlie Parker), l’interplay. Sempre lirici e cantabili i temi, sempre presente il blues e tutti gli elementi del linguaggio jazzistico, sapientemente dosati tra quelli più antichi e quelli più moderni.
Una serata bella, di grande Jazz, dunque, con la consueta regìa di Gerlando Gatto al quale mi sento di dire grazie per aver dato, ad una numerosa platea di appassionati, l’opportunità di assistere gratuitamente a questo bel mini-concerto.
