È nato un nuovo jazz club nella capitale! La notizia ci riempie di entusiamo, perché ogni club che si aggiunge porta nuove opportunità per gli artisti, contribuisce alla diffusione del verbo jazzistico e aiuta dunque anche tutti gli altri club: più interesse per il Jazz, più richiesta di Jazz, più soci per i club. Stiamo parlando del Jazzit Club Roma, ideato e realizzato dal direttore della rivista Jazzit Luciano Vanni all’interno della struttura dell’Auditorium Antonianum in viale Manzoni. La formula magica è la seguente: il prezzo del biglietto, 10 €, viene diviso al 50% tra gli artisti e l’Antonianum, mentre Vanni si accolla i costi, come ha avuto modo di dire lui stesso durante la presentazione dell’evento, ieri sera. Immaginiamo che i ritorni di Vanni stiano in altre cose, tra le quali spicca la grande offerta di abbonamenti (in varie formule) che viene promossa durante gli eventi ma anche, aggiungerei, il ritorno di immagine nonché di diffusione di quel verbo di cui parlavamo all’inizio.
La serata inaugurale del club ha visto l’esibizione di Dario Germani (contrabbasso), con Stefano Preziosi (sax contralto) e Luigi Del Prete (batteria), e con la partecipazione di Aldo Bassi (tromba), i quali hanno presentato il primo disco da leader di Germani, For Life, uscito ad aprile per l’etichetta Tosky Records, ed ispirato dall’omonimo brano di Yusef Lateef, grande musicista da poco scomparso.
Sono sempre scherzosamente sospettoso (da pianista) nei riguardi di progetti pianoless. Devo altresì dire che quello che ho ascoltato ha completamente spazzato via ogni pur minima riserva e mi ha messo di fronte ad un lavoro di grande qualità. Anche perché, come ha dichiarato lo stesso Germani, i suoi riferimenti sono spesso pianistici: Thelonius Monk su tutti, del quale ha eseguito Crepuscule With Nellie, brano originalmente senza assoli che Monk aveva dedicato alla moglie, e che Germani ha trasformato in standard, con la tromba di Bassi che esegue la prima parte A ed il sax di Preziosi che continua nella seconda mentre Bassi esegue una seconda linea, e adattando la struttura alla esecuzione degli assoli di tutto l’ensemble; nonché la più nota Well You Needn’t, introdotta da un pedale di contrabbasso con uso di bicordi, per poi lasciarci gustare un assolo di contrabbasso con un rilassato feel ritmico, fino ad un bel finale in cui la batteria di Del Prete scompone e rallenta il tempo, ridestando interesse proprio nel momento in cui il brano sta per concludersi, non senza l’ultima sorpresa di un falso finale prima della chiusura effettiva.
Una musica piena di spazi, silenzi. Una esecuzione sempre devota alla musica più che a sé, credo sia questa la cifra di questo bravo contrabbassista. E questo rispetto per la musica è evidente anche nella scelta di eseguire molti brani standard ed original, lasciando “solo” a due brani a propria firma (Lullaby for Bianca, XY) il compito di far emergere il Dario Germani compositore, ancorché interprete. Perfetto comprimario Stefano Preziosi, che con il suo sax alto ha ben interpretato il mood del leader, dove eseguendo i temi al servizio del brano e dove impreziosendo (nomen omen) la performance con degli ottimi assoli, quando aperti e moderni e con uso di sovracuti, quando classici. La tromba di Aldo Bassi (mentre su disco l’ospite è Max Ionata) ha ulteriormente arricchito la serata, rendendo la stessa un ottimo biglietto da visita per questo nuovo Jazz Club che si affaccia sulla scena romana.
Il trio di Dario Germani feat. Aldo Bassi sarà stasera al 28DiVino Jazz, dove ci aspettiamo un’altra ottima performance da parte di questi splendidi musicisti. Consigliatissimo.

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Ascolta l’intervista radio a Dario Germani
Sito del Jazzit Club all’interno della pagina dell’Antonianum